Carteggio 1924 a cura di Ersilia Alessandrone Perona
Le 1765 lettere di questo volume corrispondono all’intensissima attività svolta dall’intellettuale torinese nel 1924 su vari fronti, politico innanzitutto, ma anche letterario ed editoriale.
In un anno drammaticamente decisivo per le sorti dell’Italia, Gobetti cercò di tradurre nei fatti, in forme e con strumenti nuovi, l’obiettivo originario della «Rivoluzione Liberale»: la modernizzazione economica e politica del Paese. A tale scopo furono volti i Gruppi della Rivoluzione Liberale fondati in varie città italiane; ma anche l’apertura sulla rivista della “pagina meridionale”, luogo di aggregazione delle voci disperse ma consonanti dei potenziali riformatori del Sud. In questa partita ebbero un ruolo centrale la casa editrice fondata nel 1923 e anche la rivista letteraria «Il Baretti», messa in cantiere nel pieno della crisi Matteotti. L’ingente quantità di messaggi ricevuti da tutta Italia, in gran parte da ignoti che manifestavano consensi o dissensi o avanzavano proposte a un giovane editore apprezzato per il suo coraggio, è di per sé una testimonianza significativa. Gobetti visto dai suoi contemporanei è un’altra chiave di lettura che il carteggio propone, facendo emergere un mondo sommerso non disposto a cedere.
Premio Omegna Giovani: Zerocalcare – No Sleep Till Shengal
Edito Bao
Una lunga testimonianza a fumetti, con i toni di grigio.
Nella primavera del 2021 Zerocalcare si reca in Iraq, per far visita alla comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e protetta dalle milizie curde, e documentarne le condizioni di vita e la lotta. Il viaggio si rivela difficile perché più volte la delegazione italiana viene respinta ai vari check point controllati dalle diverse forze politiche e militari che si spartiscono il controllo del suolo iracheno. Questo libro a fumetti è la fotografia di un momento geopolitico preciso, in cui un manipolo di persone si oppone allo strapotere di chi chiama “terrorismo” ogni tentativo di resistenza, mentre gli assetti di potere cambiano lentamente, e il sogno del confederalismo democratico in un pezzetto troppo spesso dimenticato di Mesopotamia rischia di svanire per sempre, nell’indifferenza assordante dell’occidente.